Dagli Appennini alle bande lyrics
Dagli Appennini alle bande lyrics
Lui cercava per il mondo la famiglia
E di notte lavorava alla candela
Difendeva sempre il nome dell'Italia
E la nonna dai briganti proteggeva
E saliva sopra agli alberi più alti
Per pigliare al volo i colpi dei nemici
Ragazzini come lui ce n'eran molti
Scalzi e laceri, eppur eran felici
E parlavano di lui, scrivevano di lui
Lo facevano più bamba che bambino
E parlavano di lui, scrivevano di lui
Sì, ma lui rimane sempre clandestino
Ora pare che il suo nome sia teppista
Fricchettone, criminal-provocatore
Pare che ami travestirsi da sinistra
Ma sia un docile strumento del terrore
E lo beccano ogni tanto che si buca
O maneggia un po' nervoso una pistola
O che lancia da una moto sempre in fuga
Una molotov sull'uscio della scuola
Ora parlano di lui e scrivono di lui
Lo psicologo, il sociologo e il cretino
E parlano di lui e scrivono di lui
Ma lui rimane sempre clandestino
E si dice: “Se ci fosse più lavoro
Se il quartiere somigliasse meno a un lager
Non farebbe certo il cercatore d'oro
Assalendo il fattorino delle paghe”
Ma è la merce che c'è entrata nei polmoni
E ci dà il suo ritmo di respirazione
Il lavoro non ci rende mica buoni
Ci fa cose che poi chiamano “persone”
E se parlano di lui, se scrivono di lui
È che il nostro sogno è ancora piccolino
Se parlano di lui e scrivono di lui
È che è nostro io ci resta clandestino
E parlano di lui e scrivono di lui
E il nostro sogno è ancora piccolino
E parlano di lui e cantano di lui
E il nostro io ci resta clandestino
E parlano di lui e scrivono di lui
Lo psicologo, il sociologo e il cretino
E parlano di lui e cantano di lui e scrivono di lui
- Artist:Gianfranco Manfredi
- Album:Zombie di tutto il mondo unitevi (1977)