Il tavolo d’avorio lyrics
Il tavolo d’avorio lyrics
1
Se vai nelle case ricche,
la cena non sa di niente,
il pesce non sa di niente,
la carne non sa di niente;
persino profumi e fiori
emanano solo puzza
se non ci si siede tutti
a un tavolo d’avorio.
Un tavolo d’avorio
su un leopardo d’avorio
con la bocca spalancata,
una bocca smisurata;
un tavolo comprato
alle porte d’Egitto,
un bel tavolo elegante
fatto con denti d’elefante.
A me, che non ho d’avorio
nemmeno pedine e dadi,
né manici di coltelli
(son d’osso persino quelli)
non è capitato mai
di avere pietanze marce;
per me non è mai un disastro
il sapore di un pollastro.
Non ho il tavolo d’avorio
su un leopardo d’avorio
con la bocca spalancata,
una bocca smisurata;
non ho il tavolo comprato
alle porte d’Egitto,
un bel tavolo elegante
fatto con denti d’elefante.
Mi manca persino un servo
che squarti montoni e lepri,
che squarti manzi e maiali
con tecniche speciali;
però, quando mangio io,
nell’aria senti un profumo,
un profumo che si afferra
per tutta la Suburra.2
Non ho il tavolo d’avorio
su un leopardo d’avorio
con la bocca spalancata,
una bocca smisurata;
non ho il tavolo comprato
alle porte d’Egitto,
un bel tavolo elegante
fatto con denti d’elefante.
Non ho il tavolo d’avorio
su un leopardo d’avorio
con la bocca spalancata,
una bocca smisurata;
non ho il tavolo comprato
alle porte d’Egitto,
un bel tavolo elegante
fatto con denti d’elefante.
1. La canzone è ispirata alla Satira XI di Giovenale (Decimus Iunius Iuvenalis).2. La Suburra era un popoloso quartiere della Roma antica.
- Artist:Giorgio Gaber
- Album:Sexus et politica