La visione [La primavera feroce / La scelta di essere veramente liberi / Eliogabalo imperatore / La gente in strada]
La visione [La primavera feroce / La scelta di essere veramente liberi / Eliogabalo imperatore / La gente in strada]
(LA PRIMAVERA FEROCE)
Ehi! C'è nell'aria qualche strano incantesimo!?
Una sorta di febbre ha imbavagliato i campi e le strade di fuoco!
La gente scopre che nel cielo quest'anno apparirà
Una primavera feroce
E si abbandona a una frenesia dolcissima
Mentre esplodono nell'aria
Petardi, castagnole...
Mani frenetiche battono ritmi nervosi
L'aria penetra nelle narici come una pozione meravigliosa, rigenerante
(LA SCELTA DI ESSERE VERAMENTE LIBERI)
Dalle viscere della terra si sprigionarono degli strani vapori
E, come per incanto, apparvero le roulotte dei comici e degli attori
Che come grappoli d'uva nera, fin troppo fermentata
Zampillavano fuori dai solchi, in preda ad una gioia scatenata
Vennero verso il paese spargendo ritmi, profumi e canzoni
Annunciando alla gente: "Ora inizia la più strana di tutte le rivoluzioni"
Il popolo sarà sovrano, avremo tutti pani e giochi
Gonfieremo la notte con tanghi e tarantelle alla luce dei fuochi
La lotteria degli zingari indicò Eliogabalo come nuovo imperatore
Lo festeggiarono giù al mercato al suono di mazurche e pianole
E da quel momento le sorti del paese furono affidate alle carte e all'astronomia
Le bancarelle del porto vendevano menta e formule di magia
(ELIOGABALO IMPERATORE)
Perché Eliogabalo dimenticò il passato, spazzò via il futuro
E tutto intorno al presente, in silenzio, costruì un enorme muro
Dicendo alla gente: "Non sporgetevi a vedere, le carte predicono un brutto male
Non pensate più al domani, da oggi sarà carnevale!"
E per dimostrarlo prese un ballerino e disse: "Ecco il nuovo capo dei carabinieri!"
Insegnò alla polizia i poeti, i pittori fiamminghi e gli antichi misteri
Trasferì i soldati dall'accademia militare all'accademia di belle arti
Dove le loro divise scoppiarono in mille colori dalle mani dei sarti
Carabinieri rabbiosi murati in costumi teatrali
Dentro caserme celesti a progettare carri armati a pedali
E quando Eliogabalo entrò nelle cattedrali
Cacciò via i sacerdoti e fece salire
I matti a parlare da altari ormai vuoti e allora...
Secoli di prediche furono coperti da parole divertenti
Frasi rituali cancellate da poesie irriverenti
Il calice stracolmo di cioccolatini e confetti, ma il vino rimase
La gente dichiarò: "Adesso sì che preferiamo le chiese alle nostre case!"
E quando le ballerine presero per sempre il posto dei chierichetti
E sui sacri affreschi del duecento comparvero dei grandi fumetti
Allora la gente, lo giuro, cominciò a divertirsi sul serio
Se ne fregò del bene e del male e imparò a vivere con un suo criterio...
I quartieri illuminati come un immenso braciere
La festa impazza, i canti sbattono al vento come bandiere
La gente oppone il cielo alla terra, il sole alla luna
Riempie le strade con in mano le carte della fortuna
(LA GENTE IN STRADA)
- Volete essere governati dalla logica o dalla magia?
- La magia, la magia, la magia, vogliamo l'albero della cuccagna, le carte, la lotteria!
- Uhm... Volete essere governati dalla scienza o dall'incantesimo?
- L'incantesimo! L'incantesimo! L'incantesimo!
I riti della terra, il carnevale, che la frenesia ci tenga a battesimo!
- Allora è davvero una rivoluzione questa... Incredibile...
No! È un gioco... per adolescenti
- Artist:Emilio Locurcio
- Album:L'eliogabalo (1977)