Luna persa lyrics

Songs   2024-12-24 12:33:06

Luna persa lyrics

L'inverno è caduto di schianto (un bicchiere rotto)

Ti comprerò le calze a rete nere e gli stivali che hai visto di sotto

Ma adesso mangiati l'hamburger, mi vieni magra come un'acciuga

È tutta roba take away, menu veloce per gente in fuga

Io non ti volevo mica, non ti volevo chiamare Sofia

Figlia di ballerina slava, cosce di rana della Bulgaria

Figlia di una notte clandestina coi blues di Nag Hammadi

La candela nella bottiglia, la voglia di perderti ai dadi...

Giocarti col cuoco turco che scommetteva sui cavalli al pub

E si faceva il culo tutto il giorno ad affettare lo shish kebab

O l'impresario idiota che beveva caffè moka...

Coltello per tagliar le carte, tagliar la corda, tagliare la coca

E colpire le mosche a mezz'aria, per farti divertire

Ma tu ti ricordi appena e adesso è l'ora che si va a dormire

Hai la maglietta sporca di rossetto, vatti a lavare la faccia, Sofia

E smettila di urlare, che passa sempre sotto qualche polizia

Le luci son saltate tutte e fuori c'è 'sta luna persa

Così diversa dalla luna di neve, te li ricordi i tetti di Anversa?

No che non c'è l'acqua calda, Cristo, hai la fronte che scotta

Attenta, se cammini scalza, che in bagno c'è la bottiglia rotta

Adesso siamo segnalati, dormiamo male e poco

Andiamo a letto quando c'è il black out e andiamo al cesso col coprifuoco

E non mi fido più di niente e tanto meno dei giornali

Perché la coda del serpente non lascia impronte digitali

E domani si ritorna in viaggio, le istruzioni sono nell'opuscolo

Autostrade di sonno e nebbia dove confondi alba e crepuscolo

E ti svegli all'improvviso con un clacson che grida

Lui grida e tu stavi sognando, cosa sognavi sul posto di guida?

Sognavi d'essere in una metropoli coi documenti pronti domani

E una pizzeria Bella Napoli gestita da profughi afgani

Tu col bambolotto a passare la dogana

Il tuo peluche con il pancino pieno di segatura e di canapa indiana

E domani è un altro business e tutti i business fanno male

Perché le macchie di detersivo si cullano verso il mare

Sì, ma questa pensione di merda e quest'odore di lavanderia

E questa musica andata a male su tutti i "tàksi" della Turchia

Albe ne ho viste tante (adesso butta il fumetto e spegni)...

C'era tua madre, passo pesante, mentre inciampava negli ultimi sogni

Erano loro che andavano via, lenti come gli assicuratori

Andavan giù con la marea, bassa marea degli ascensori

E un assegno sotto il piumone e odor di sigari nella stanza

E la finestra aperta sulla neve, per fare aria, aria e lontananza

C'era la pioggia nelle stazioni, nelle stazioni di tutto il mondo

C'era il salino nella valigia, nella valigia con il doppiofondo

Vendevo spazzole elettriche che servivano da vibratori

Per le signore con il fuoco dentro, innamorate degli accessori

Giravo città di confine, piene di luci sul lungofiume

I battelli con le orchestrine, il porto nafta e schiume

Io coi piazzisti, io nei bar del molo

E i gabbiani che stavano urlando: "Un uomo in mare, un uomo solo"

Quando non riesci più a vendere fumo perché ti cadono le parole

Quando ti cadono come d'autunno, come d'autunno le donne sole

Come tua madre che ballava nel fumo del night

E il grassone col tight che la voleva vestita da schiava...

Tua madre in una bisca, sola e nuda come un'allegoria

E tu vestita da odalisca che ci facevi la fotografia

E il grassone con gli anelli che ti faceva i complimenti

Le passava gli alimenti e una mano nei capelli

Ma l'altro ieri quell'organetto... ma cosa ti sei fermata a sentire

Potevamo guadagnare tempo (tempo!) ora che tutto è lì lì per finire

Perché suonava della roba triste, faceva freddo e caldo come a Natale

Il tuo collare falso d'ametiste sotto le reti dell'impianto stradale...

Che si spegnevano poco per volta, col coprifuoco, com'è regolare

Che sopravvivere è proibito perché qualcuno si può fare male

Può scivolare in mezzo agli odori dei ristoranti internazionali

Spaghetti al sugo, pollo tandoori, menu cinesi avvolti nei giornali

E giornali, e giornali sopra i vetri, sopra i vetri della stanza:

Tu che li leggi con gli occhiali neri aspettando la Grande Ignoranza

E la luna non la vedi, i cani l'han lasciata al buio

Non vedi dove metti i piedi fra un autoblindo e un colpo di rasoio

E luci parassite di satelliti privati

E ogni volta che cade un uomo si rialzano i mercati

Adesso che tutto è spento, spegni anche tu la candela

Non funziona il riscaldamento, vienimi addosso che qui si gela

Le pulci saltano nella pensione, nel golpe delle notti

Saltano al cielo come i botti che festeggiano l'iniziazione

O che festeggiano la fine di una città che va sommersa

Tra i frantumi delle vetrine e questa luna, luna, luna persa, luna persa

Luna persa, persa, persa

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  • country:Italy
  • Languages:Italian, Spanish
  • Genre:Singer-songwriter
  • Official site:https://www.maxmanfredi.com/
  • Wiki:https://it.wikipedia.org/wiki/Max_Manfredi
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