Nostalgia istantanea [variazioni sul tema] lyrics

Songs   2024-10-05 15:22:50

Nostalgia istantanea [variazioni sul tema] lyrics

Grazie

Comunità ospedalizzate, pitalizzate

Passami il mio accappatoio e andiamo in corridoio

Prendiamo l'aria a mani nude e poi domani muoio

Forse ho visto la Madonna

Ma mi serve un testimone

Io vedo male, parlo peggio

Chiama un altro, “Non ne vedo”

Io non posso, bolle l'acqua e manca il sale, è ballerino

Sale dobbiamo andare, vieni fuori dal mare che ti ammali

“Esco dopo”, se mi cerchi sono al porto

“OK, arrivo”, hai rotto il ghiaccio

Intendo il Polo, “Fatto male?”

Tanto vale che rompa il ghiaccio con dell'alcool

Te l'assaggio, ancora un goccio

Vedo doppio, rossa e mora

M'innamoro e soffro doppio

Ma che belle, so che siete madre e figlia

Ma sembrate due sorelle

“No, noi siamo due gemelle, brutto pirla!”

Fammi male, fammi tutto

Fammi pace, fammi tuo

Dammi calci, dammi baci

Fino a farmi pelle fluo

Senza impegni si potrebbe fare una famiglia in tre

Amo parlare distesi e anche fare l'amore in piedi

Metà aprile al fontanile

L'acqua è fredda, falle ciao

Sii gentile, parla bene

Le bugie non se le beve

“Che ti dice?”, “È ancora fredda”

L'accarezzo, non mi ascolta

Senza gas temo il peggio

Non respira, forse è morta

Chi fa i bu-chi nell'acqua

Non pensa alle conseguenze

Tu risparmi dieci cent

In Nigeria muore gente

E buonanotte, “Tu non dormi?”

Non ho sonno, leggo ancora, “Lascio acceso”

Spegni pure! C'è il bagliore nucleare

“Non lo dire o vai in galera”

E se lo penso?, “Ci vai uguale”

Ho scritto t'amo sulla sabbia

“Hai fatto male, è vandalismo”

C'è qualcuno sotto casa

“Digli che mi vesto e scendo”

Vuol portarti in gattabuia

“Metti qualcosa di caldo”

Sai, non penso faccia freddo

So che dentro è sempre spento il riscaldamento

Tanto è denso il sovraffollamento

“Il surriscaldamento globale, è generato in parte

Dalle mani più sudate e dalle galere patrie”

Metto in borsa l'antipioggia

“Temi forse tetti rotti, pioggia dentro?”

No, ma temo quando piango e penso a te

“Vacci piano con i pianti o vorranno farti in tanti”

Non temere le legende, hai visto troppi film in tele

“Mi prendi la saponetta che non mi posso chinare?”

No, però se vuoi ho lo shampoo, che ti lava bene uguale

“Bene, grazie, sai che faccio? Io calcio la saponetta

Non vorrei si scivolasse, si volasse giù per terra”

Sei gentile, “Mi presento”

Tu ti chiami, lui si chiama

Ci chiamiamo tutti insieme

Ci vediamo all'ora d'aria

E ci diciamo le paure

E poi ci diamo delle cure

E se me lo chiedi dolce, ma dico dolce

Il culo prenditelo pure

“Una mano lava l'altra”

Ma non lavano abbastanza

Servirebbe un sindacato in difesa dei carcerati

È una truffa l'ora d'aria, è cinquanta minuti appena

Grazie a Dio è quasi sera

Maledetta la galera

Dura troppo, “Troppo dura

Non tanto per le rinunce

Ma perché siam sempre noi

Sempre con le stesse funce

L'ambiente sarebbe un po' più allegro con una pedana

Per ballare balli svelti, specie il fine settimana

Qualche visita più lunga e un omino del gelato

Piedi nudi e a terra prato, sintetico, riscaldato

Che bella giornata oggi, il sole pare rinnovato

Vieni, prendi quella sdraio che ci riposiamo gli occhi”

Faccio niente tutto il giorno

Come posso avere sonno?

E poi comunque non c'è pace

Sono in gabbia anche nel sogno

Non dormire, non si dorme

Come in nave, no, claustrofobia

E chissà con chi sarà

Mia moglie non sa stare sola

“Non pensarci, pensa ad altro

Neanche immagini lo spazio

Dentro al cranio, mondi vuoti

Prendi il primo che ti piace

Riesce ad entrarci tutto ciò

Che è immaginabile da tutti

Tutti i fiumi, tutti i fiori

Little Richard "Tutti Frutti"

Il primo transatlantico

In viaggio da Zena a New York

Speriamo resti a galla, sciura

Perché mi me fidi no

Ho un borsalino autentico

Che chiama il collo del paltò

Mi piace quella che non balla

Anch'io lo disprezzo il foxtrot

Mi dispiace dirle che si balla tutti in mezzo al mare mosso

“Sta ballando pure lei, ma fuori tempo, cambi il verso”

Una biglia scorre verso il fondo del mio corridoio

Senza salutare il bimbo, legittimo proprietario

“L'ascia bianca è come un corridoio in mare

Come un molo infondo al quale

Questa notte il mondo resta nudo al buio”

Così non deve guardarsi, come se non si piacesse

La storia ha il soffitto trasparente, ma non se ne esce

Chiudi gli occhi e pensa, non c'è limite all'immaginario

E anche se ci fosse beh, sarebbe solo immaginario

Mi sveglio tra un'ora, dovrò prendere una decisione

Nah, svegliati in un altro sogno

Ogni cuscino è una nazione

Ripudia la lingua, prima cosa

E non ci credere alle carte scritte

I confini sono solo mari, monti e città miste

“Sciopero dei doganieri, vani documenti falsi

Strade vuote che si ferma il tempo quando non ci passi”

Fiori cadono suicidi, li rianimo con le mani

O li seppellisco in potpourri e collane floreali

“Quelli più leggeri lascio che li porta a spasso il vento

Spesso a stile libero, ma anche a farfalla e a piacimento

All'inizio piangi per i fiori e poi ti specializzi

Devi seppellirli tutti, non c'è tempo per i capricci”

Poi vieni a riposarti nel paese che non ha negozi

Un popolo di pendolari sa dare valore ai soldi

“Salve, ho prenotato!”, ma questo non è un hotel

“Ah, forse il mio peggiore incubo, ha prenotato per me”

Ah, sì, venga pure, però faccia attenzione alle scale

Ride e aggiunge: "È come in guerra qui: muore chi cade"

E non cambi l'aria, la temperature è in equilibrio

Moriremmo tutti se spegnessi un solo candelabro

“Noi le abbiamo riservato un belvedere sulla storia

Mezzo sole, calma sacra, vedrà come si innamora”

Calma piatta, tutto è chiuso, spalanco la cera lacca

Mi affaccio sul 400 e ascolto musica sacra

“Dieci note o infinite, non posso tenere il conto

Non è male l'altro mondo”

Con questa musica intorno

Con degli esseri di gesso, che siedono sulla storia

“Non li riconosci? Sono i mostri della paranoia

Che per spaventare i vivi, usano i corpi dei morti

Perché nulla terrorizza l'uomo, più dei suoi ricordi”

Sì, timori e sentori dei senatori vivi

Sono tali e quali quelli dei senatori romani

Non quelli di oggi, intendo quelli antichi

E il mondo, se ci pensi, è soprattutto sangue nella terra

E basta cercare, scavare e trovi sempre da qualche parte un dopoguerra

E gli anni sono tanti, che nemmeno sai più tenere il conto

E pure a capodanno temi sempre la fine del mondo

Anche se i miei peccati sono già derubricati

Come nazi, mai nati o comunque mai condannati

Mi ricordo che da piccolo mi spaventava il fatto

Che le mele avessero degli adesivi colorati sulla scorza

"Ah, guarda, a me spaventava quell'orso del nostro ortolano

Che ci stavo per intero sotto l'ombra di una mano

Un'ombra monumentale, come vedersi arrivare

Mille alberi, un'eclissi, ma solare, ma totale”

Ehi, se sei vivo batti un colpo

Perché vedersi al buio sarà dura

Se sei bella, se sei brutta

Cambia nulla, è la natura

Se si possono infilare, le mani sotto le gonne

Come nella gallerie, ti ricordi le comitive delle scuole?

“Quello mi ha tastato il culo, la sai usare una pistola?”

La pistola no, però lo centro con la sac à poche

“Non fare lo spiritoso, mi ha sfiorato, è un uomo morto”

Io sono d'accordo però solo se prendi e te lo ammazzi tu

E fu così che, dopo, dopo, dieci giorni di consegna a pane e acqua

Sole a scacchi, esco, poco male dico, tanto qui c'è solo nebbia

Sono l'ultimo obiettore, dell'esercito romano

E "Twist Again", "Come on baby light my fire", scavalchiamo

Questo vallo di Adriano

Per farci l'amore sopra

“Ma sei matto, che vergogna”, son tutti morti non averne

“In realtà, io non mi eccito se nessuno mi vede

Quanto sono vecchie tanto sono fredde queste pietre

Non ci sono abituata a tutto questo prato verde”

Mi ricordo un prato verde

Dove calpestavo merde

Le scarpe le regalavo, come un condannato a morte

“Dove sono le tue scarpe?”, le ho perse, andavo troppo forte

“Sei sommerso dalla folla di ricordi senza nome”

Ah, scadono se non le tengo in testa, le persone

Non piangere, te lo prometto, mi ricorderò

Prometto che ti tengo al mondo

Se non riesci a farlo tu

È tutto in questa mente, tranquilla, non piangere, non preoccuparti

Alice, non piangere e tingiti quei primi capelli bianchi

“Piango solo per provare

Perché vorrei imparare a ritirare su le lacrime

Quando ormai sono andate fuori da me per metà

Come a scuola con lo sputo

Sporgendomi viso e busto

Dalla tromba delle scale”

Stenditi sui miei fumetti, copertine, coperte, giacigli

E dormici sopra, Alice, che la notte ti porti coniglio

“Ma se dormo e non mi sveglio è inutile che me lo porti”

Anche io mi sogno, mi vedo in vignette piene di onomatopee

Sogno di uscire dalla mente di Walt Disney, sì

Solo per infilarmi nella Buy

Nei suoi angoli più bui

Cara Margherita, sono solo un altro voltafaccia

Uno scherzo del destino, con due gambe e molte braccia

Negli spogliatoi c'erano sempre quelli un po' più maschi

“Con un'altra zampa tra le gambe come i maniscalchi”

Margherita, non ti avrei mai fatta così materiale

Sai, non in tutti cade uguale, l'incremento puberale

“Io ricordo quelli magri

Che erano sempre i più bravi

E avevano gli armadi pieni e grandi studi con i quadri

Quelli che facevano la rovesciata erano eroi”

Eh, io rovesciavo in doccia dal nervoso, ma resti tra noi

Eccoti le chiavi, portala allo chalet sui pini

Scaldale la faccia tra le cosce come due cuscini

Seni le cadranno un po' più tardi stando un po' più in alto

“Elisir di giovinezza, lasciarsi alle spalle il caldo”

Ricavare spada, ex campi di concentramento

E bagni senza specchi, open space all'addiaccio o all'aperto

E poi scrivi nord sulle pareti quando danno a sud

Resti giovane solo se perdi l'orientamento

Sì, come l'America che però era l'India fino al quattrocento

Giovane è chi non ha ancora punti di riferimento

“Non so, son troppo vivo per parlare di questo

Siamo qui per fare testo

Fare sesso e farne un testo

E poi sentire l'appetito muoversi dentro la pancia

E parlare di emozioni ancora fresche di stampa

Sono presa per due anni

Tieni a posto quelle mani

Tu non sai niente di me, non li leggi i settimanali

Comincio a girare un film importantissimo domani

E il regista il primo giorno gira i primissimi piani

Cosa vuoi che sappia io di te se guardo da lontano?

Non distinguo un livido da un tatuaggio artigianale

Ma per riuscire a intrufolarmi nel tuo mondo

Margherita, ti incatenerei a letto, come in manicomio

E respirare caldo fino a spandere l'eternità

Darti il massimo, ma senza responsabilità”

Ok, ok, finisce il discorso, io intanto vado, che ho poco tempo

E mi annoia questo tipo di sentimento e oggi sei già al numero cento

Troppa fila per parlati, metto pausa, esco dal quadro

Margherita, dai il mio posto a qualcun altro, me ne vado

Se mi cerchi sto nella roulotte del trucco dietro il camion

Che ripeto il nome finché non so più come mi chiamo

Come quando penso forte al mare e sento che m'assento

Mi ritrovo in una vasca, viaggio per quindici giorni

Poi qualcuno mi picchietta sulla spalla e torno a terra

Ma non saprei dirti il giorno, l'anno e s'è fatta una certa

Io devo tornare nella buca, torno sui miei passi

Sulle punte, un'infinita rampa di scalini bassi

Il custode è un angelo e avverte: “L'ascensore è rotto!”

Per far prima puoi serenamente buttarti di sotto

E buonanotte ai suonatori e buongiorno ai panettieri

Un attimo prima è vero, un attimo dopo è ieri

Sento tutto l'anestetico freddo contemporaneo

E mi ferisco il cuore introducendo qualche corpo estraneo

È sogno ricorrente di essere rincorso da critici musicali

Con il gusto dipendente dai titoli dei giornali

La notte scorsa il ghiaccio ha ucciso Dio al parco di Trenno

Questa però la tagliamo, l'editore mi fa un cenno

Su una pagina pubblicità, sull'altra la notizia

Le accartoccio una sull'altra, almeno fanno amicizia

Le nuvole sono fissate al cielo con spille da balia

Dietro il telo, un angelo distratto tratta con la mafia

Ho i sensi di colpa, angelo, dimmi che se li uccido

Tu li mandi dritti dritti tutti quanti in paradiso

Sì, se non cambiate religione e siate penitenti

E le altre informazioni ve le danno direttamente al servizio clienti

Io cambio spesso religione, che è più igenico

Ma in tutte sogno di sposarmi al centro di Vigevano

Ah, ti odio, ti sveglieresti tardi e io uscirei pazza

E con le lacrime e con lo strascico pulirei la piazza

Ma no, non arrivo tardi nel sogno, però

I buttafuori non mi lasciano entrare al mio matrimonio

I francesi a divorziare sono stati i primi al mondo

Già nell'ottocento avevano armadi col doppio fondo

Dentro l'abito da nozze, dietro quello da divorzio

Siamo animali sociali e il matrimonio è un consorzio

Grazie per il discorso e grazie per il divorzio

Faccio a ritroso il percorso s resto in vasca tutto il giorno

Spero poi mi salvi un nuovo scambio di sguardi liquidi

Ah, mi piace lui ed è subito vasi comunicanti

I critici raccolgono i petali e li analizzano

Ma i petali rifiutano l'arte e si nebulizzano

Ovunque sia, ovunque sei, fatti incontrare

A me basta solo restare in religioso silenzio

Di fronte al tuo bocciolo

Che viene arato dal ventilatore a intermittenza

Ogni quattro secondi respiro un ciclo di vita intensa

Fuori dalla finestra altre intermittenze frecce

Riflesse sulle strisce pedonali ancora fresche

Piove, mi aveva promesso

Che avrebbe smesso, forse ha smesso

Questa umidità viene dal mio sesso

Le stringo i fianchi e sento l'ordine del mondo

Ha un tatuaggio sullo stelo e probabilmente è il mio ex voto

Le dico essere un tuo ex, per me, giuro, sarebbe un sogno

Mi dice: “Sbrigati o farai tardi al tuo matrimonio”

Uh, Dio, è già troppo tardi, m'ammazza

Saranno già tutti in piazza

Uh, Dio, che ora è?

“È già saltato tutto, bomba in piazza”

Il dramma è che tu ami solo tua mamma

“Ma non è vero! Non la conosco! Non so chi sia

Non so come si chiama, anche se mi chiama...”

Mamma, arrivo!

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